Autonomia Differenziata:Muscarà,Conte finge di contrastarla – Campania

Autonomia Differenziata:Muscarà,Conte finge di contrastarla – Campania

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“Il M5S vorrebbe uscire pulito davanti a elettori meridionali”


(ANSA) – NAPOLI, 31 AGO – “Rianimati dalla speranza di
tornare ad usurpare le poltrone del potere e travolti dalla foga
della campagna elettorale, il Movimento 2050 mente fingendo di
contrastare l’autonomia differenziata, ma la storia recente
parla chiaro e saranno gli elettori meridionali a condannarli –
dichiara la consigliera regionale ex cinque stelle, Maria
Muscarà, che porta avanti da tempo queste battaglie – Se il
partito più votato al Sud non è riuscito quando aveva i numeri a
contrastarla, perché dovremmo credergli adesso? I ministri del
Nord, Patuanelli e d’Incà, sono stati e sono tuttora difensori
dell’Autonomia differenziata, quella che metterà una definitiva
pietra tombale sul Sud. Quando si è trattato di votare una
risoluzione dopo quattro anni di inutili lavori sull’autonomia
differenziata, hanno votato a favore! Nel novembre 2019 il
ministro degli Affari regionali del Conte 2, Francesco Boccia,
annunciò che avrebbe portato la Legge quadro sull’Autonomia in
Consiglio dei ministri; il 6 aprile 2022 il Governo ha approvato
il Documento di Economia e Finanza, che venne trasmesso al
Parlamento il 7 aprile: al primo posto c’era ancora l’autonomia
differenziata. A luglio 2022 la Commissione bicamerale con una
decina di parlamentari ha approvato il documento che spalanca le
porte all’autonomia differenziata, non prevedendo né
l’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni
(presenti in Costituzione ma mai attuati), né i Fabbisogni
Standard, ma soprattutto il superamento della spesa storica,
causa dell’enorme dislivello in questo Paese”.
   
“Il tutto senza un dibattito mediatico di rilievo. Sarà
secessione dei ricchi! Il movimento 55 fiducie di Conte ora
vorrebbe uscirne pulito davanti agli elettori meridionali. Il 26
settembre tutti i partiti sono già d’accordo a dare il colpo di
grazia alle regioni del Sud, in quanto quelle ricche del nord,
potranno trattenere fino a nove decimi del proprio gettito
fiscale, spendendolo – aggiunge – nei propri territori per
tutte le materie di gestione statale”. (ANSA).
   

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